Tratto da LaStampa.it

Stappi muscolari, mal di testa, artrosi e lombalgie. Ogni disturbo richiede applicazioni di temperatura diversa. Se sbagliamo la scelta possono essere dannose

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Sarà capitato a tutti di andare incontro ad uno strappo muscolare, avere un mal di testa o sentire i crampi allo stomaco. Il caldo e il freddo sono rimedi economici e a portata di tutti, ma non è sempre ovvio quale dei due scegliere. A volte, la termoterapia può dare sollievo, spesso però causa un peggioramento della condizione dolorosa.  

 

Quali sono i criteri per scegliere l’uno o l’altro? Lo abbiamo chiesto al professor Bruno Marcello Fusco, ordinario di patologia generale all’Università di Salerno e responsabile del Centro Multidisciplinare della Medicina del Dolore dell’IRCCS Neuromed. «La scelta dipende dai meccanismi che hanno scatenato il dolore. In linea generale, quando il dolore è dovuto ad un’infiammazione il caldo è da evitare assolutamente, perché peggiorerebbe la sintomatologia». 

 

STRAPPO MUSCOLARE: FREDDO MA NON TROPPO

Il dolore acuto provocato da un trauma o da uno strappo muscolare può venire ridotto dall’applicazione di impacchi freddi che riducono il gonfiore perché provocano una vasocostrizione, riducendo l’apporto di ossigeno ai tessuti. Al contrario, il caldo stimola la vasodilatazione e aumenta la perfusione dei tessuti, favorendo così la formazione dell’ematoma e il progredire dell’infiammazione. Tuttavia, mette in guardia il professore, «non bisogna esagerare perché l’eccessiva esposizione all’effetto vasocostrittore del freddo provocherebbe l’effetto contrario». La modalità di applicazione del ghiaccio o di dispositivi freddi dipende dall’estensione e dalla profondità dell’area da trattare; in generale, comunque, non dovrebbe durare più di 20 minuti e può essere ripetuta ogni ora. 

 

MAL DI TESTA: SCEGLIERE IL RIMEDIO A SECONDA DELLA TIPOLOGIA

Esistono tanti tipi diversi di mal di testa e l’efficacia dei rimedi varia notevolmente anche da individuo a individuo. «Il freddo applicato sulle tempie, diminuendo la sensibilità delle terminazioni nervose periferiche, può avere un effetto antalgico» spiega Fusco. Altri beneficiano invece di una doccia calda o di un impacco caldo sul collo, nel caso di cefalea muscolo-tensiva.  

 

COSA FARE PER I BAMBINI

Anche i bambini soffrono di mal di testa, soprattutto in età scolare. «Bisognerebbe prestare attenzione in caso di disturbi come dolori addominali, nausea, vomito, torcicollo detti equivalenti emicranici perché nei bambini sono collegati alla cefalea» mette in guardia il professore. «Inoltre, con i bambini è richiesta particolare cautela nelle applicazioni calde e fredde perché presentano una diversa risposta vascolare rispetto agli adulti». 

 

LOMBALGIA, MEGLIO IL CALDO

Chi soffre di lombalgia cronica sa bene che il freddo è sconsigliato perché può peggiorare i sintomi. «Anche nel caso di malattie degenerative come l’artrosi o di artrite reumatoide, che affligge le articolazioni, il caldo può essere di aiuto, come dimostrato anche dall’efficacia dei trattamenti termali» spiega Fusco, che ricorda di sospendere o rimandare le cure se il paziente si trova in una fase acuta perché il caldo peggiora lo stato infiammatorio.  

 

SAUNA O BAGNO NEL GHIACCIO?

Per prevenire il dolore dovuto ad un eccessivo sforzo muscolare, in alternativa alla classica sauna molti optano per un’immersione nell’acqua ghiacciata. Una pratica alquanto diffusa tra gli sportivi di professione, che di recente è stata messa in discussione da uno studio britannico apparso sull’European Journal of Sports Science. La pratica non solo non darebbe i vantati benefici, ma potrebbe costituire una minaccia per la salute degli atleti.  

 

CONSEGUENZE DEL GELO PER LA SALUTE

I possibili rischi riguardano un’iperventilazione, una riduzione del flusso di sangue arterioso al cervello, con conseguenti svenimenti e visione offuscata, ma anche tachicardie, aritmie e danni ai tessuti dovuti al freddo. «Gli shock termici sono assolutamente da evitare dopo un lavoro impegnativo per l’organismo», ne è certo il professor Fusco, che consiglia «un po’ di riposo subito dopo lo sforzo e, in seguito, una sauna per rilassare i muscoli. Il dolore durante e dopo l’allenamento è di tipo metabolico, dovuto ad un accumulo di acido lattico e all’esaurimento delle scorte energetiche. L’unico modo per evitarlo è non strafare».  

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