Tratto da http://www.humanitasalute.it

Quando la pelle prude, si arrossa e compaiono crosticine o vescicole, alcune persone credono che si tratti sempre dell’inizio di un eczema. Vero o falso? Risponde la dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa dell’ospedale Humanitas.

 

Vero. Con il termine eczema vengono indicate differenti patologie infiammatorie della pelle che si manifestano con prurito, arrossamento e vescicole con secrezione sierosa e croste nella fase acuta, e da squame e ispessimento della pelle in fase cronica – spiega l’esperta. – Pertanto, quando compaiono questi segni sulla pelle è importante capire di quale tipo di patologia delle pelle si tratta grazie a una corretta diagnosi differenziale dell’eczema e, quindi, intervenire precocemente con cure adeguate. I due esempi più comuni di eczemi sono la dermatite atopica e la dermatite allergica da contatto: la dermatite allergica da contatto è una reazione allergica dovuta al contatto ripetuto con agenti irritanti come per esempio il nichel solfato, i coloranti, i conservanti, che si manifesta con prurito, vescicole e desquamazione non sempre nelle sedi di contatto con l’allergene ma talvolta in sedi molto distanti da esso o con sintomi sistemici nei casi più gravi; la dermatite atopica è invece una malattia immuno-mediata a predisposizione poligenica, chiamata anche “eczema infantile” perché si manifesta in genere sotto i 5 anni di età, e si può accompagnare ad asma, rinite allergica o a febbre da fieno. Molti sono i fattori ambientali che possono peggiorare i sintomi della dermatite atopica, quali il contatto frequente con l’acqua nelle fasi infiammatorie, stress, contatto con agenti irritanti, ambiente secco, polvere, fumo, alimenti contenenti istamina come per esempio, pesce conservato, spinaci, cioccolato, banane o fragole. In questi casi, una corretta diagnosi differenziale permette di intervenire sia con terapie per ridurre gli effetti dell’eczema sulla pelle, sia con consigli medici specifici per evitare il contatto con l’allergene imputato nella dermatite allergica da contatto oppure per mantenere la pelle ben idratata nel caso della dermatite atopica, sempre sotto corretto controllo medico.”

 

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