rischio infarto

Tratto da https://www.humanitasalute.it/

Alcuni dei pazienti con scompenso cardiaco credono che il maggior bisogno di andare in bagno di notte possa essere collegato alla malattia cardiaca. Vero o falso? Risponde la dottoressa Maddalena Lettino, responsabile del Dipartimento cardiovascolare di Humanitas.

Vero. Sono molti i sintomi dello scompenso cardiaco, alcuni più lievi di altri, e non sempre possono essere evidenti – spiega la dottoressa. – Tra quelli più lievi ma da non sottovalutare, e di cui parlare con il proprio medico, anche la maggiore necessità di urinare di notte. Infatti, nella posizione distesa l’afflusso di sangue ai reni è maggiore rispetto a quando si è in posizione verticale o seduti. Questo contribuisce a una maggiore produzione di urina che quindi aumenta la necessità di alzarsi di notte per andare in bagno. Lo scompenso cardiaco si manifesta con una serie di sintomi causati dall’incapacità del cuore di contrarsi o rilasciarsi appropriatamente dopo la contrazione e di inviare correttamente il sangue a tutti gli organi. Se nelle fasi iniziali dello scompenso, i sintomi possono essere lievi o assenti, nelle fasi avanzate possono invece diventare più gravi proprio perchè organi vitali come reni e cervello non ricevono un adeguato apporto di ossigeno. Oltre a una maggiore necessità di urinare di notte, chi soffre di scompenso cardiaco non dovrebbe sottovalutare sintomi quali: difficoltà a respirare, chiamata anche “fiato corto”, che può comparire non solo quando si pratica una qualche attività fisica, ma anche a riposo oppure durante la notte; stanchezza generale e debolezza alle gambe; gonfiore a piedi e caviglie, alle gambe e all’addome; vertigini, difficoltà a concentrarsi; palpitazioni; tosse secca; nausea, gonfiore allo stomaco e perdita di appetito Quando compaiono questi sintomi, è raccomandabile parlarne al proprio medico che interverrà con esami specialistici (ECG, Holter 24 ore, ecocardiogramma, Rx del torace) e adeguando la terapia farmacologica.”