Tratto da Ok salute.it

Domanda

Salve, da circa tre mesi un neo che ho sulla spalla sinistra (presente da almeno una decina di anni, diametro intorno ai 7-8 mm, peduncolato, di consistenza molle, bicolore, ma abbastanza simmetrico e dai margini regolari) è diventato più ruvido al tatto ed ha iniziato a prudermi quasi costantemente in maniera piuttosto fastidiosa.
Mi sono quindi recato da un dermatologo che osservandolo col dermatoscopio lo ha definito infiammato ma con un struttura "tranquilla", consigliandomi di applicare una semplice crema idratante finchè il prurito non fosse scomparso e di tornare con tutta tranquillità tra un anno per il consueto controllo. Dopo quasi due mesi però il fastidio non accenna a diminuire e mi sto un po' preoccupando. E' normale che un neo "sano" continui a dare questa sintomatologia per così lungo tempo? Se resta infiammato molto a lungo aumentano le probabilità che col tempo possa degenerare? Visto il persistere del prurito è il caso di fissare una nuova visita più a breve ed eventualmente asportare il neo per sicurezza? Grazie e cordiali saluti.

Risposta

La modificazione delle caratteristiche del nevo, la persistenza della sintomatologia pruriginosa tanto da definirla 'costante' e 'fastidiosa' rappresentano elementi da non sottovalutare. L'asportazione con esame istologico è il mio consiglio, considerando che si tratta di una lesione peduncolata. Naturalmente una visita dermatologica sicuramente a breve scadenza che consente di aggiungere all'anamnesi (le informazioni relative al suo nevo) di obiettivarne l'aspetto può meglio sostanziare questo consiglio.
Distinti saluti.
 

Medico

Ritratto di annarita.giampetruzzi
Anna Rita
Giampetruzzi
Dermatologa all'Istituto dermopatico dell'Immacolata (IDI) di Roma presso la V divisione dermatologica.
ESPERTA NELLO STUDIO DEI NEI. Dermatologa all'Istituto dermopatico dell'Immacolata (IDI) di Roma presso la V divisione dermatologica. Romana, si è laureata in medicina nel 1997 all'Università Cattolica del Sacro Cuore e poi specializzata in dermatologia e venereologia nel 2001. Svolge ricerca sui pazienti affetti da Lupus e si occupa di diagnostica non invasiva presso il Servizio di Capillaroscopia e presso il Servizio di Epiluminescenza digitale per lo studio dei nevi e la prevenzione dei tumori della pelle.